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: Nozioni : Pubblicazioni ; Applicazione D.Lgs 231/2001

Pubblicato da
: Avv. Sabrina Rondinelli
Data ; 05 / 01 / 2010


L'applicazione del D.Lgs 231 del 2001alle Società di Calcio Professionistiche

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Uno dei processi strumentali che classificamente si va ad analizzare considerandolo come mezzo di produzione di provviste atte al compimento dei reati sopra descritti è il processo d'acquisto. Quest'ultimo è infatti sensibile ai reati di concussione e corruzione (es.corruzione per agevolare un determinato fornitore, acquisti a "prezzi gonfiati" per procurarsi provvidenze illecite ).Il relativo sistema di controllo si dovrebbe basare sui principi di separazione formale dei ruoli presenti nel processo, condivisione e trasparenza delle decisioni, tracciabilità e rendicontazione periodica dei flussi. Nell'esempio qui riportato la funzione richiedente il bene/servizio emette l'ordine d'acquisto nei confronti dello staff che si occupa di acquisti e di gestione delle relazioni dei fornitori, che provvede a sua volta ad istruire il processo di recruitment e selezioni dei fornitori, peritandosi di individuare almeno tre fornitori. La decisione sulla short list così individuata, è poi svolta da una commissione acquisto composta dai responsabili delle aree funzionali oltre che a membri del Cda, seguendo un iter che, in generale, può prevedere anche procedure di gara. Da qui la formalizzazione del contratto e delle relative clausole a cura dell'ufficio acquisti,oltre all'emissione dell'ordine di acquisto. Altro processo strumentale è l'assegnazione di incarichi di consulenza ed assistenza,sensibile ai reati di concussione e corruzione (es.assegnazione di consulenza come compensazione di favoritismi diretti ed indiretti etc.), e di violazione dei principi etici nei confronti dei lavoratori e dei collaboratori. Il relativo sistema di controllo si dovrebbe basare sui principi di separazione formale dei ruoli presenti nel processo, sulla tracciabilità e formalizzazione dei flussi (invio curricula etc).Nell'esempio qui riportato l'unità organizzativa richiedente emette una richiesta di ordine che viene preventivamente analizzata nella sua necessità dal responsabile dell'ufficio risorse, che se reputa la richiesta adeguata e l'impossibilità interna all'azienda di sopperire il relativo fabbisogno di competenze, istruisce la procedura di reclutamento e selezione, raccogliendo i curricula dei candidati, e procedendo d'intesa con l'unità richiedente alla verifica dell'adeguatezza del candidato. Seguono poi le fasi di definizione della proposta contrattuale e delle relative condizioni economiche, a cui seguirà l'eventuale predisposizione del contratto di fornitura di consulenza. Infine, anche considerando le recenti ipotesi di reato sopra richiamate, riveste particolare importanza l'area dei reati societari, ed in particolare i processi di formazione e redazione del bilancio. Quest'ultimo è infatti sensibile ai reati di false comunicazioni sociali, falsità in relazioni e comunicazioni alla società di revisione, impedito controllo si dovrebbe basare sui principi di separazione formale e chiarezza dei ruoli dei vari attori coinvolti:CDA, assemblea, collegio sindacale,società di revisione, organismo di vigilanza, ufficio amministrativo. Nell'esempio qui riportato sono evidenziate le relazioni esistenti tra i vari organi coinvolti nel processo di approvazione del bilancio, iniziando dall'emissione della lettera di clearance, da parte della società di revisione che viene istruita dall'ufficio amministrativo, che raccolta la documentazione necessaria invia il tutto al CDA per l'approvazione del bilancio, a cui segue la relativa certificazione ad opera della società di revisione. L'ufficio amministrativo si incarica poi di gestire i passaggi ulteriori di controllo e verifica sindacale e di approvazione finale del bilancio da parte dell'assemblea. Contratti di sponsorizzazione e gestione dei diritti d'immagine sono tra le altre cosiddette a rischio di reato. La presenza di queste attività di rischio, è acuita dalla fragilità organizzativa di molte società di calcio professionistico, come anche rilevato nell'indagine conoscitiva sulle recenti vicende relative al calcio professionistico con particolare riferimento al sistema delle regole e dei controlli presentata all'audizione parlamentare del 11 ottobre 2006 dalla Consob . Infine, un'ulteriore area oggetto di reato potrebbe essere quella relativa alle sponsorizzazioni .Ai fini della compliance 231, la società dovrebbe definire linee guida per le sponsorizzazioni e una procedura che garantisca il rispetto delle linee guida, individui i criteri per la scelta che ne disciplini il procedimento deliberativo. Le sponsorizzazioni e le attività promozionali dovrebbero essere in ogni caso autorizzate da una funzione diversa rispetto a quella che la gestisce. Responsabilità sociale e modello organizzativo Attraverso l'introduzione del modello organizzativo ex D.lgs 231 del 2001, il legislatore ha voluto non tanto porre in essere una forma di riparo-scudo dell'ente dall'applicazione delle sanzioni previste, ma piuttosto sollecitare l'ente stesso ad organizzare proprie strutture ed attività in modo da assicurare adeguate condizioni di salvaguardia degli interessi penalmente protetti. Si è cioè, attribuita all'ente una responsabilità sociale più ancora che penale per le scelte da esso compiute soddisfacendo l'intento primario dell'OCSE, vale a dire ottenere dall'impresa una condotta etica non in quanto imposta dall'alto, ma perché condivisa sula base di una nuova cultura economica Questa previsione legislativa, lungi dal penalizzare le imprese, tende a renderle soggetti socialmente piu responsabili e, pertanto, costituisce un'irrinunciabile occasione di crescita e di sviluppo del tessuto economico imprenditoriale, verso una nuova concezione di gestione aziendale etica. Alcune società di calcio, acclarato che quets'ultime sono enti soggetti alla responsabilità amministrativa ex.dlgs.231, si sono adeguate alla compliance, 231, come la Juventus e l'Inter. Molte altre si stanno o si devono ancora adeguare. A latere di questa riflessione, il rischio da evitare è che la compliance al modello organizzativo ex 231 si trasformi in una mera operazione di make up per le società che si limitano a recepirlo come mero adeguamento della parte formale dell'organizzazione, senza però intaccarne la parte sostanziale. Dunque la condizione esimente sarà rispettata, ma la figura apicale potrebbe comunque delinquere, anche se la società azienda non ne sarà responsabile, almeno ai sensi del D.lgs 231. Viceversa,l'adeguamento al modello organizzativo ex 231, soprattutto per l'attività di monitoraggio e vigilanza, potrebbe diventare talmente pervasivo da intaccare la necessaria agilità della società nel reagire agli stimoli del mercato, e dunque influenzarne negativamente l'efficacia e l'efficienza. A tal proposito, in una recente ricerca condotta presso Il Dipartimento di Ricerche Aziendali dell'Università di Pavia su 146 aziende quotate alla Borsa valori di Milano, si è cercato di comprendere se il modello 231 del 2001 abbia migliorato o meno l'etica aziendale all'interno delle società esaminate. Le evidenze empiriche mostrano che il 48 % dei casi analizzati ha migliorato, in modo abbastanza o molto sostanziale, l'etica della condotta aziendale. Il restante 52% di aziende ritiene che la compliance 231 non abbia sortito sul comportamento della società. Se invece adottiamo il più ampio concetto di responsabilità sociale di impresa, non possiamo dimenticare che oltre al controllo del comportamento:il controllo individuale che afferisce al campo delle motivazioni individuali all'agire, partecipare e produrre ed il controllo sociale che afferisce al campo delle motivazioni sociali dell'agire.Il D.Lgs 231 del 2001 influenza il controllo organizzativo che però per poter funzionare efficacemente e non solo formalmente, deve essere coerente anche con le altre due tipologie di controllo. Per influenzare quest'ultimi non basta un modello organizzativo ex art.231. Ciò che serve è una vera e propria rivoluzione della cultura organizzativa e manageriale, sempre più centrata sulla trasparenza, sulla condivisione delle informazioni e sulla collaborazione e fiducia reciproca. Conclusioni Molte società di calcio professionistiche non sono ancora preparate ad affrontare i cambiamenti che lo sviluppo socio-economico, una competizione sia locale sia globale, che si gioca su un numero sempre maggiore di mercati e di settori, e le potenziali occasioni di business, le imporrebbero; le necessità di adattamento ai mutamenti esterni ed alle dinamiche ambientali richiedono cambiamenti sfidanti che devono essere affrontati, innanzitutto, all'interno delle organizzazioni attraverso strumento come il codice etico, che apporti e diffondi valori, oltre a fornire garanzie oggettive sul comportamento societario a tutela degli stakeholder, se fatto seguire da un modello organizzativo che introduca nuovi ruoli, processi e , perché no, risorse, può rappresentare una grande opportunità, sia per rafforzare l'immagine "sociale" di un club professionistico, sia per concretizzarne gli obiettivi di business, sia per migliorarne la gestione ed i risultati delle attività sportive.

Avv. Sabrina Rondinelli
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